Tra gli uffici doganali di Cartagena!
Dopo una classica colazione continentale, siamo nel più bell’hotel di quelli frequentati sin ora, andiamo a piedi dal nostro spedizioniere per iniziare le pratiche per lesportazione dei mezzi verso Panama. Quando anni fa avevamo buttato giù l’idea di questa avventura, questa sarebbestata la meta finale. Col passare del tempo siamo diventati intraprendenti! Firmiamo dei bei plichi di carta e fitocopie… impronte digitali e partiamo per gli uffici. Funziona così: su devono timrare i documenti doganali, noi fisicamente dibbiamo ricevere un pass per accedere domani mattina nella zona franca. Si deve fare richiesta per l’ispettore dei mezzi e richiedere il controllo narcotici. Arriva la telefonata che non avremmo mai voluto ricevere: la documentazione non li soddisfa… Ora stare a raccontarvi le interminabili ore non avrebbe senso. Solo a tarda sera 5 minuti dalla chiusura una ispiratrice ci accorda una multa di circa 400 euro per scadenza dei termini, cosa non vera ma che noi non riusciamo a dimostrare sebbene loro riconosvano um errore del funzionario alll’importazione ! Ora sfiniti e quasi contenti dobbiamo fare un documento elettronico per pagare la multa e preparare il tutto per la mattina seguente. Ovviamente la banca non riconosce il documento mancante di un numero che ovviamente noi non possiamo avere… essendo italiani! Con noi ci hanno accompagnato le mostre signore che si sono rese conto cotro quali muri di gomma abbismo a che fare! Ormai é tarda serata e siamo cotti, andiamo durettamente nella citta vecchia, se pur colma di gente é decisamente il più bel posto costruito sin d’ora visto! Ho saputo di un ristorante italiano di una signora di Gallarate che é nei dintorni. Il posto è stratosferico e con il cuoco siciliano ci facciamo fare dei bei piatti a base di granchio e gamberi. Indipendentemente dal valore, oggi a pranzo un piatto completo e buono è costato 42k pesos, ora 800k! A letto tra feste e balli, noi siamo stanchi e in tensione…