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  >  Alfio Lavazza   >  Verso Sakaminato

Il passaggio in Giappone, oltre all’aspetto prettamente turistico, era una condizione quasi obbligata
per poter traghettare verso la russia.
Le ultime vicende hanno pero’ complicato di gran lunga le procedure.
Il traghetto effettua una rotta tipica che tocca russia-corea-giappone. I giapponesi non vogliono farci
i biglietti in quanto vogliono applicare le sanzioni… cè un’ufficio governativo che è predisposto che si
chiama MISE. Lo contatto diverse volte e vengo anche considerato… continuo a sostenere che
essendo una macchina con targa e immatricolazione straniera non possono bloccarla a prescindere!
In effetti mi rispondono sempre che ho ragione ma la biglietteria resta abbastanza irremovibile
perché continua a non avere i documenti timbrati e ci avvolgiamo in mulinelli senza venirne fuori.
Anche qua Hiro ci fara’ fare una dichiarazione dall’ufficio del MISE da mostrare alla dogana al punto
d’imbarco.


La strada per l’estremo ovest dell’isola del Giappone è una pura autostrada, i nostri fuoristrada
viaggiano benone seppur fermi da oltre un anno, e senza fare troppe soste riusciamo ad arrivare ad
un’ora dal porto la sera prima delle verifiche dei documenti. Sono poco meno di 900 km. Un
simpatico intermezzo lo abbiamo avuto ai caselli dell’autostrada: ritiri il biglietto e paghi poi in uscita
dal tratto… piu’ o meno come in Italia. Problema: il riconoscimento targa serve per determinare la
tariffa. Trattandosi di una targa del tutto inesistente il sistema va in tilt e ci vogliono un buon dieci
minuti, con relativa coda, per farsi’ che un incaricato possa riuscire ad assegnare una classe di
merito!
A Sakaminato la giornata comincia con la caccia al tesoro della biglietteria. Il paese, gia’ portuale,
sembra deserto e freddo. La pioggia persistente non aiuta.
Nel frattempo qualcosa si è mosso sul fronte biglietti: avevo una ragazza di appoggio in corea che
doveva eseguire questa operazione di acquisto tramite la sede coreana della compagnia. Poverina,
Lena è stata continuamente rimbalzata dalla burocrazia giapponese ma quando siamo stati in grado
di fornire il carnet timbrato tutto il sistema si è attivato permettendogli di prenotare i biglietti
persona e ottenere una sorta di prenotazione per le vetture dopo il bill of landing.
Troviamo l’ufficio, ci prende in carico una persona e finalmente capiamo che il tutto si sta
raddrizzando e probabilmente ne verremo a capo!


Siamo di nuovo negli uffici doganali perché questa volta dobbiamo fare l’uscita dei mezzi verso la
Russia. Tutto preciso tutto come deve essere fatto. I mezzi sotto un’acqua infernale vengono
sommariamente controllati e abilitati al carico nel traghetto che finalmente vediamo galleggiare
dinanzi a noi. E’ la Easter Dream.
Imbarchiamo il venerdi, un giorno prima della partenza. Impressionante! Siamo i soli due veicoli
nella pancia del ferry! Credo che questa tratta sia poco frequentata.
Per quanto riguarda l’immigration il problema è irrilevante, abbiamo i visti russi da oltre un paio di
mesi e l’uscita è immediata. Abbiamo pero’ da risolvere il problema valuta… In tutti i paesi
grossomodo si puo’ circolare con carte di credito e un max di 10000$, ora pero’ le regole sono
cambiate: niente carte, max 550$! In realtà è l’embargo verso la Russia che definisce delle nuove regole.
Qua devo dire che la dogana giapponese ci ha capito ed aiutato facendo finta di nulla e indicandoci
la via: scrivete che avete 500$…
I due giorni a Sakaminato li abbiamo trascorsi bene, senza affanno visitando un paio di locali e
dormendo in un hotel ombra dei fasti che questa città deve aver vissuto prima di questo evento
catastrofico.


La via per Vladivostock è sempre piu’ concreta.

La nave lascia il porto in perfetto orario. Il cielo è cupo ma ha smesso di piovere. Do un’occhiata alla
meteo e credo sarà una nottata non particolarmente tranquilla.
Il ferry è deserto e sembra la nave fantasma! Per fortuna l’equipaggio ci mette a nostro agio e si
preoccupa di farci stare bene. Le cuccette sono spaziose e in grosse cabine che le raggruppano.
Pulite e fornite di coperte e cuscini.
Si salpa! Sono mesi che pensiamo a questo momento. Se pur con molti punti interrogativi futuri, la
missione “road to Vladivostock” ha preso vita e da questo punto non si tornera’ più indietro.

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