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  >  Viaggi   >  Sud America   >  Colombia   >  Salento e le finche del caffe 12/1

Siamo sotto una pioggia battente chiusi nella nostra aircampig con il tepore del nostro riscaldatore… voglia di alzarci poca!

abbiamo prenotato alla finca Lo Ocaso, un tour di circa tre ore sulla produzione del caffe’, parte alle nove e quindi dobbiamo smuoverci. La signora che ci ospita nella fincha, ci prepara una colazione basica ma sempre piu- che dignitosa.

Smette di piovere e ci avviamo a piedi a circa cinquecento metri dalla nostra base, il sole comincia a splendere e riscalda velocemente l’aria.

La visita alla farm del caffe’ ci porta a raccogliere i chicchi e con dovizia di particolari ci insegna tutte le fasi di lavorazione e preparazione della bevanda piu- amata da noi Italiani.

Non da ultimo in un sala dedicata, ci fanno un corso di degustazione e riconoscimento olfattivo molto interessante. Beviamo una buona tazza di caffe’ locale e ci avviamo verso il centro della citta’.

La zona turistica e’ decisamente piacevole ed interessante, troviamo un piccolo baracchino per mangiare del pollo e riso e procediamo per una camminata verso le cascate  di Santa Rita, niente di che, ma immersi in uan lussureggiante vegetazione.

Camminiamo a lungo, il cielo che come ormai dal nosstro arrivo in Colombia e’ sempre plumbeo, fortunatamete non scarica il suo contenuto… Decidiamo che ce la possiamo fare a rientrare a piedi tramite un sentiero isolato che costeggia il fiume della vallata.

Arriviamo giusto al tramonto alle nostra fuoristrada, qui deve aver piovuto parecchio… organizziamo un bel piatto di pasta utilizzando in parte la cucina a fuoco di legna della caasa e in parte una cucina quasi moderna.

Nel frattepo che le operazioni culinarie vadano a buon fine, Enrico e Mauro cominciano a smontare nuovamente il bicilindrico della moto che ci d=segue ormai da oltre quattro anni. Bisogna in qualsiasi modo risolvere sto problema che ci affligge dalla partenza.

Sta moto non ne vuole sapere di partire e quando parte, non ha assolutamente potenza. Dopo varie prove e consulti arriviamo a capire che un carburatore non lavora e di conseguenza ci mettiamo all’opera per smontare tutto il gruppo che non e’ dei piu’ semplici.

Troviamo finalmente l’inghippo: un splillo si e’ inchiodato e ovviamente la moto girava a “uno”! Da li tutto in discesa, ci si ferma per cena e in poco tempo si rimonta il tutto. Primo contatto e partenza immediata. Molto bene ci starebbe una bella bottiglia di vino ma al momento siamo sprovvisti!

Oggi e’ stata una giornata molto interessante e costruttiva, abbiamo camminato un casino e risolto un grave problema, adesso stiamo vedendo di capire il rpoblema al riscaldatore del toyo di Enrico e poi a nanna per un meritato riposo.

Salento

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