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Argentina! 2013.
Antefatto: nel primo video si vedono le macchine e la moto posizionate in un container, via nave hanno raggiunto il porto di Buenos Aires…
Un mese dopo:

la piccola auto della Nenè ci lascia agli imbarchi dell’aeroporto della Malpensa, io Enrico e Mauro (il centauro), lasciamo alle spalle mesi di preparazione e prendiamo il volo per Buenos Aires.
Tutto fila liscio. e il trasferimento in Sud America parte con il piede giusto, al terminal troviamo un taxi e ci catapultiamo nella caotica vita di BA.

Purtroppo abbiamo un grosso problema per recuperare le vetture, sono state spedite dall’italia via container oltre un mese fa, la burocrazia argentina è pazzesca, soprattutto le tariffe!

la città è molto bella, soprattutto la zona portuale che è stata riconvertita in ristoranti, alberghi e negozi.
clima fantastico: 12-28° olè.

viste le richieste pazzesche decidiamo di farci appoggiare dall’ufficio per la difesa del turista, dove con molta calma cerchiamo di capire quanto dovremo pagare.

riusciamo a comunicare con il nostro spedizioniere che viene convocato per giustificare il conto, l’operazione è lunga e complessa e riusciamo verso sera a trovare un accordo, rischiando di perdere il servizio di Maximilliano (il nostro spedizioniere).

tutto si pospone al giorno successivo dove finalmente dovremmo mettere le mani sui mezzi!

un hostello di basso livello ci accoglie per la notte, nel quartiere dove normalmente si balla tango per le vie.
Con sorpresa, mentre cerchiamo un ristorante, notiamo un considerevole movimento di gente che con bandiere, tamburi e qualsiasi altra cosa, anima le vie e le piazze.

Con giusta preoccupazione, cerchiamo di capire cosa cè in tutto questo fervore, seguendo con discrezione i torpedoni di persone che si snodano tra le vie.

Sappiamo che son cose da non fare, ma non sembra una manifestazione politica, le partite di calcio nemmeno, quindi ci lasciamo condurre dal flusso che comincia adessere animato da musica e balli.

 

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capiamo che è qualcosa d’importante, infatti si tratta della festa per i trent’anni della nascita della democrazia.
In una enorme piazza (plaza de maio) sul palco il presidente christina Evita balla con tutto il suo popolo, apparentemente tutti le sono molto riconoscenti.

non noto neppure un gran spiegamento di pubblica sicurezza, tutto fila liscio con fuochi d’artificio e musica a “balla”!

rientriamo nel nostro ostello in attesta del giorno dopo, la burocrazia ci attende.

11.12.13

Bella data no?

colazione e pronti via per un appuntamento importante: il cambio della valuta. In Argentina la svalutazione sta andando bella veloce, ne consegue che il cambio ufficiale si attesta intorno al 6.3 pesos per un $ americano.

In parallelo, però, si sono costituite delle case di cambio che lavorano come in borsa: comprano e vendono con prezzi giornalieri variabili.

Tramite un amico che ora vive a Valencia, contattiamo un brocher personale che ci cambia tranquillamente a 9.47 pesos per dollaro, il che vuol dire quasi un trenta percento in meno!

fatta questa operazione finalmente andiamo dallo spedizioniere e riprendiamo la discussione per il pagamento delle tasse e del conto vero e proprio.

tra cambio in nero e revisione di voci inesistenti, riusciamo a portare il tutto ad una cifra che appare realistica, circa 3000$ americani.

nella pausa pranzo sperimentiamo una specie di trattoria con piatti locali ed un ottimo caffè.

sono le tre di pomeriggio e finalmente andiamo agli uffici doganali per mettere le mani sulle nostre auto, apparentemente tutte le pratiche vengono portate avanti in maniera celere e senza problemi particolari.

La toyota di Enrico è intestata alla società, e nemmeno con visure camerali e documenti di vario genere riusciamo a convincere la “capa” di turno!
niente da fare o l’originale o il container non si apre!

adesso abbiamo due possibilità: consolato italiano e richiedere un timbro o qualche cosa che attesti l’originarietà delle cose, o farsi spedire il documento dall’Italia.

questa non è una bella notizia: cerchiamo di inventare, supporre, ideare, ma in realtà si capisce che Buenos Aires la vivremo ancora per un pò!

Ieri scrivevo di questa festa per la costituzione della democrazia, noi l’abbiamo vissuta benissimo tra musica e fuochi d’artificio, ma nelle news dei vari telegiornali, nel nord, ci sono stati alcuni morti e disordini generalizzati.

alla sera ci siamo permessi un ristorante a Puerto Madero, dove lo standard è a livello europeo se non oltre. La vista sullo yacth club è spettacolare e la serata va via che è una meraviglia. Facciamo dei gran kilometri a piedi!

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