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  >  Alfio Lavazza   >  Khvod. L’incontro con la nostra guida.

Albergo perfetto, probabilmente il migliore in città, attendiamo l’arrivo di Eltzi.

È la guida mongola che risiede a UB e parla italiano. Avevamo contattato una agenzia per avere qualcuno che ci portasse dentro la vita nomade degli Altai.

Qua la gente è più kazako che mongola. Addirittura non capiscono il mongolo.

Io devo sostituire la batteria di avviamento. Operazione banale ma come sempre richiede tempo e modifiche.

L’alloggiamento delle batterie lo fatto ad och su standard europei e non è stata una buona pensata.

Ho sempre avuto problemi in giro per il mondo a trovare qualcosa che andasse bene.

Sicuramente un consiglio è quello di fare una vasca più grossa e più profonda così da avere piu’margine   per eventuali sostituzioni.

fatto provviste e carburante usciamo dalla città e ci fermiamo sul greto del fiume per un sandwich.

Riprendiamo l’asfalto direzione Olgij. Ritiriamo i permessi per gli Altai e procediamo pista battuta dura ed ondulata.

Arriviamo alla gher preparata di tutto punto per noi.  Preferiamo dormire nelle nostre tende anche se la temperatura è ben sotto ai 5 gradi.

Cuciniamo sulla stufa in a acciaio alimentata a cacca di bestie. Stiamo tutti alla grande, pasta col tonno super gradita dalla nostra guida Eltzi e da tutti.

Co vengono a fare visita alcuni personaggi della comunità.

L’Aquila si è accovacciata di fianco alla gher… da tanto che era agitata si è messa tranquilla.

Dormiamo profondamente in tenda, la temperatura scenderà fino a poco sopra lo zero… la mattina pioverà e l’acqua si ghiaccera’ sulla copertura.

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