
Fenice Expedition – La 254 dei camionLa 254 dei camion.
Siamo alla ricerca di una banca. Tra passeggiate e informazioni troviamo un’anima pia che ci indica dove poter cambiare i soldi.
Per chi non è introdotto nelle problematiche della situazione politica attuale, nessuna carta del circuito esterno al sistema asiatico funziona. Viaggiamo quindi con un bel po’ di soldi in contanti… che dobbiamo ovviamente convertirein rubli visto che nessuna banca in europa lo fa.
Finalmente troviamo una sede e uno sportello… rimbalzati in meno di un minuto ma con un nuovo indirizzo. È lontano, recuperiamo i mezzi e con qualche difficoltà troviamo la sede centrale.

Parcheggiamo, e io resto con i fuoristrada. L’attesa è lunghissima: domande e controlli infiniti. Quasi la totalità delle banconote da 50 euro viene scartata! Fortunatamente avevo portato franchi svizzeri da 100, intonsi e quasi in numerazione: me ne scartano uno giusto per far valere l’autorità.
Alla fine ci siamo assicurati un po’ di sopravvivenza: carburante e viveri.
A Novosibirsk visitiamo l’unica cattedrale del 1900, poi riprendiamo la solita P-256 per Omsk. Facciamo carburante, e da quel momento in poi sarà un match continuo con i camion russi. Tantissimi, ovunque.

Pericoloso? Sì, molto. Strada statale a una corsia e sorpassi continui. Nessun limitatore, quindi io a cento ho finito la velocità ma loro con i camion non sono da meno!
Sarà uno stress notevole, guido sei ore filate per portare a casa poco meno di 500 km.
Siamo belli cotti… ci infiliamo nella tundra tra una palude e chiazze di betulle bianco latte. C’è una fattoria fatiscente: incontro un contadino e con il traduttore chiedo se possiamo dormire lì, tra arbusti e fanghiglia.

Ovviamente il problema non sussiste, se non la sua curiosità su come e dove piazziamo le tende. Impostiamo il campo, praticamente sulla pista, a un centinaio di metri da un’altra fattoria.
Dopo poco si avvicina un’auto e scende un uomo sulla cinquantina. Ha in mano frittelle calde di patate cotte alla bielorussa e cetrioli piccoli appena colti. Comunichiamo con il santo traduttore e gli regaliamo del parmigiano reggiano.
Incontri che non puoi dimenticare e che resteranno per sempre. In molte occasioni siamo stati fortunati di aver comunicato in maniera cosi’ semplice e genuina, lontani anni luce da tutte le lucrubazioni mentali che ci si fanno quando si vede troppa televisione!

Sulla strada avevamo comprato dei finferli enormi e pulitissimi. Pasta e funghi eccezionale che come sempre la nostra Nene’ ci mette in tavola con semplicità e velocità. La zona è una tundra con una miriade di laghetti e le zanzare sono veramente una costante. La tenda che ci segue dalla missione in Luisiana fa veramente il suo lavoro alla grande: possiamo stare all’interno protetti dalla rete e gustarci il paesaggio all’esterno.
Il cielo è brutto. Mettiamo le coperture alle tende: la mattina pioverà molto, e saltare fuori sarà un’esperienza dura! In un piccolo intervallo si riescono a chiudere le tende e riprendere la strada asfaltata.