
400 km e arriviamo a Khvod
La nottata e stata tosta ma si è dormito ugualmente. Ero un pò in apprensione per la tenuta dell’aircamping è del 1985…
La notte, come speravo le tempesta è sparita dopo sei sette ore, poi una piovuta e fine dei cinema.
Tiriamo insieme un pò il tutto, sbattiamo tutta la roba in tenda che ormai era più carta vetrata che altro!
Il cielo è ancora grigiastro ma a ovest si intravede dell’azzurro…
Torniamo verso la pista principale guidando su sabbia fredda e umida quindi senza alcun problema.
I verifico definitivamente che la batteria di avviamento emorta: ho volt ma non ampere… la sua vita l’ha fatta.
L’ho cambiata forse in costa rica nel 2017!
Subito fuori al parco noto un recinto dove su ogni palo c’è un falco. Mentre scatto arriva un personaggio che sbuca da una gher.
Parte una visita informale al campo turistico, visita al suo orto e invito nella gher di famiglia.
Inutile dire che passiamo una mezz’ora speciale e molto istruttiva.
Il loro gatto è pure saltato nella Fenice e si è fatto un giro.

Abbiamo una bella tratta da coprire e pensiamo di spezzare in due step. La pista dura su roccia nei passaggi montani diventa a volte velocissima quando il fondo è sabbia ricoperta da erba.
La fortuna ci assiste. Arriviamo nel paesino di Chandamani giusto per sedercinin un locale incredibilmente nostrano ma pulito.

Mangiamo e ripartiamo sperimentando dei pistoni da oltre 90 orari. Visto la giornata fortunata vediamo la possibilità di arrivare a khvod dove potremmo approfittare di un hotel dopo 8 giorni di campo.

Gli ultimi km sono su asfalto e realizzo quanto sileziosa è la Fenice sull’asfalto!
Hotel del centro super top alla astronomica cifra di 87 euro va benone tanto ci resteremo un giorno.
Domani batteria e controlli e poi via verso gli Altai.