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Il risveglio al rifugio a 3800 e’ forse il piu’ freddo del viaggio:-2.
Paesaggio e animali che ci avvolgono tuttintorno. Lo zorro si accovaccia come fosse un pastore tedesco… attende paziente che gli si’dia del cibo. Lasciamo il rifugio dopo aver fatto pulizia e ordinato le nostre vettovaglie.
Prendiamo una pista laterale di vecchia fattura, difficile , dura e lenta. Il panorama e’ bellissimo come da qualche giorno a sta parte, Dopo una ottantina di km arriviamo’sulle rive della laguna verde, bella peccato che l’illuminazione era dalla parte sbagliata… sulla riva ce’ un rifugio con tanto di vasche termali. Da qui partono diverse escursioni ai vari vulcani andini, sono tutte vette sopra i 6000 mt di altitudine.

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Il passo S Francisco e’ uno valico internazionale. Sulla sua destra entrando dall’Argentina, parte il sentiero per il cerro san Francisco, un vulcano di 6016 mt che avevamo programmato, purtroppo non riusciamo per motivi logistici.
Scendiamo dal passo dalla strada finalmente in asfalto e dinanzi a noi si presentano dei paesaggi surreali:il terreno certe volte e’ nero vulcanico, certe volte rosso mattone, ciuffi di erba gialla contrastano con il blu intenso del cielo, guanaco che pascolano indisturbati.

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Prima della dogana, che vediamo sotto di noi, troviamo una piccola struttura con una vasca termale che ci invita a rilassarci, visto fatto!
Dopo lo spuntino arriviamo in dogana… mancano le bandiere cilene.
Siamo un po’ disorientati in quanto noi non abbiamo visto nulla, dei viaggiatori ci illuminano: l’abbiamo saltata facendo la vecchia pista!
Dobbiamo a questo punto tornare per mettere i visti di uscita, 125 km di cui un centinaio di pista non bellissima, e siamo a 4700 mt di altitudine.
Altro grosso problema e’ il carburante: io ne avevo giusto per arrivare va fiambala’, quindi mi mancherebbero 200 km circa… Mauro con la moto non puo’ farcela.
Ritornando in dogana cilena Enrico disintegra un copertone, io proseguo per cercare del gasolio lungo pista dove stanno lavorando per la costruzione della strada, vedo un grosso generatore nella piana che e’ in funzione: busso al container e spiego la situazione al personale di guardia, mi regalano 60 litri!
Facciamo dogana di uscita, trovo dieci litri di benzina (nafta) e ripartiamo per la terza volta alla via della Argentina “custom”.
Si fa dogana, Mauro come previsto resta a secco dopo una cinquantina di km, troviamo venti litri in un hotel sparato nel nulla e arriviamo all’imbrunire a Fiambala’, troviamo da dormire, per mangiare ci arrangiamo perche’ pare che in questo paese non esistano ristoranti… O meglio ne troviamo ma, sono tutti chiusi. E’ la notte dell’ultimo e tutto si sta fermando per la festa!
Devo dire che abbiamo avuto veramente tanta fortuna nel recupero del carburante… nessuno di noi avrebbe scommesso su questa possibilita’. Pensate che in questa hosteria, cosi’ come la chiamano loro, non c’era nessuno… chiamando insistentemente compaiono due ragazzi che non sono molto convinti della nostra richiesta. Io sento odore di “nafta” e cercando nella hall, scovo due fusti…li ho quasi obbligati a darci un canestro da venti litri!
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Mauro con sullo sfondo un volpe a 4000 mt. di quota.

Siamo scesi di quota, fa caldo, molto caldo, siamo sfiniti dalla quota e dai km.
Buon anno
buon 2015

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