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Mattina dediata ad esplorare la zona interna del parco…

Facciamo una bella camminata di circa un tre km nella boscaglia secca e poco accogliente.

La novità è che dopo un chilometro circa, passo a fianco ad un pitone di circa un metro e mezzo.

Rilassato, aveva lo stomaco pieno, se ne stava mimetizzato su di un vecchio tronco rinsecchito.

Facciamo un po’ di foto e siamo anche divertiti dal fatto che allora qualche animale in giro ce’!

Più avanti, sempre stesso sentiero, il carapace di una grossa testuggine e’ straziato da piccoli condor… di solito vengono uccise dai giaguari.

Rientriamo dalla spiaggia dove profonde ed inconfondibili tracce di felino dannoo conferma al nostro pensiero.

Accendiamo i motori e puntiamo a nord verso il Nicaragua che dista pochi km dal nostro campo.

Arrivando al boarder, si capisce che l’operazione non sarà ne rapida che indolore!

Uscire dal Costarica è stato veloce e preciso, Per il Nicaragua e beh, li è un’altra storia.

Arriva l’aiutante di turno e ache se non attirati dall’idea ci lasciamo guidare negli uffici e nella buracrazia infinita.

In realtà si può fare tutto da soli, ma con 50$ evitiamo qualsiasi controllo, scanner, ecc…

Tra l’altro io ho un drone tassativamente vietato in Nicaragua…

Lasciamo la frontiera costeggiando una interminabile fila di camion, circa 4 km.

Sono tutti diretti verso Panama.

A casa avevamo pensato di scendere per una pista parallela al confine che ci avrebbe condotto subito sulla costa pacifica.

Ci avvertono che non è molto sicura e quindi cambiamo programma arrivandoci da nord.

Troviamo una riserva di conservazione delle tartarughe marine, presidiata da militari, hanno un posto dove campeggiare… ci fermiamo qua.

Costa abbastanza per essere in Nicaragua, circa 15 dollari a testa.. però il fatto di avere la copertura militare in un paese che non abbiamo ancora inquadrato ci sembra utile.

La spiaggia èa nostra disposizione, circa due km di sabbia bianca in un golfo bellissimo.

Mentre ci rilassiamo tra sole e mare, un assembramento di rapaci e piccoli condor sembrano pasteggiare nella sabbia. Incuriositi ci avviciniamo e scopriamo che un nido di uova di tartaruga sta schiudendo le uova!

Escono in continuazione, una dopo l altra, piccole tartarughine che si dirigono verso il mare. Arriveremo a contarne una 30.

Parte la protezione della cova dai rapaci famelici. Le prime raggiungono il mare quando ormai il sole tocca l’orizzonte dell’oceano.

Un’esperienza veramente stupenda.

Ceniamo in un clima fantastico.

Verso le 7 de la tarde arriva un pick up.

Facciamo conoscenza con un ragazzo argentino che ha lavorato un anno in Italia.

Ci facciamo una bella chiacchierata sulla condizione economica e politica attuale.

Ha un ristorante qua vicino, sta sopravvivendo alla situazione… i clienti non arrivano più, troppe le voci negative sul paese.

Abbiamo comprato una bottiglia di rhum in dogana, lui ha il ghiaccio… perfetto!

Comments:

  • Manu

    22 Gennaio 2019

    Che belle le tartarughine!!!ci vuol fortuna a trovarsi lì proprio in quel momento!!!

    reply...

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