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  >  Alfio Lavazza   >  Finalmente siamo on the road!

Ci si svev\glia per l-ultimo giorno nella citta di Bogota’, ci ha accoldo in modo cordiale e sincero.

Abbiamo solo il solito impiccio dell’assicurazione che sembrerebbe in via di definizione.

luis ha fatto diverse telefonate, saltimo su un taxy e viggiamo verso il centro… troviamo, ma certamente grazie a lui, l’agenzia in pieno fermento.

Le operazioni dovrebbero essere semplici o quantomeno risolvibili, invece , come gia’ avevamo avuto modo di constatare, i sistemi informatici non sono ancora pronti per accettare targhe e\o patenti “straniere”. Nelle varie combinazioni che riusciamo ad ottenere e’ far risultare la land un a macchina immatricolata spagnola, e con questo portiamo a casa la nostra bella assicurazione!

Rientriamo alla base, i mezzi sono pronti e ci immettiamo in direzione nord verso Zapaquira.

Luis e Diana ci chiedono se possono accompagnarci, certo che si, avremo i nostri “villici” di supporto.

Il trafficio e’ sopportabilissimo e siamo fuori dalla citta in poco tempo.

Su loro consiglio, ci fermiamo a Sopo, piccola ma carina cittadina di campagna, immense fattorie produco latte e c’e’ anche la piu’ grossa industria di produzione di latticini.

Questopiccolo paese, scopriamo, essere famoso anche per l’apparizione ad una lavandaia di Gesu’.

Riprendiamo la strada per Zipaquira, sono pochissimi km ma un’interruzione ci stoppa e non sappiamo bene come fare ad acellerare… ci pensa Luis che con fare da capo cantiere navigato comincia a dire a quello e quell’altro che noi dobbiamo passare, solo noi!.

Cosi’ con nonschalance, saltiamo coda kilometrica e riesciamo ad arrivare alla cattedrale di sale della citta’, scende per circa 200 metri sotto la superficie, e’ una miniera totalmente scavata nel sale con cunicoli che arrivano ad un kilometro. subito all’entrata perte la prima croce della via crucis, sono tutte scolpite nela sale con profondita’ diverse.

I grandissimi scavi con atezze raguardevoli, circa una quarantina di metri, formano appunto nella zona terminale, la cattedrale con una imponente croce a completamento dell’opera.

Risaliamo e salutimo i nostri compagni di Bogota’, troviamo un piccolo ristorantina per mangiare alla veloce, sono ormai le cinque de la tarde, tra poco sara’ buio e vorremmo uscire un minimo delle citta’ per fare campo.

Il traffico e’ come sempre un casino totale, scegliamo una strada parallela alla capitale ma poco conta… troviamo dopo vari tentativi al buoio, e non e’una battuta, una strada chiusa con mucche e vitelli… Proviamo a chiedere se possiamo posteggiare nelle piccole fattorie ma quelle due persone che riusciamo a contattare sono abbastanza schive.

Ci dicono che comunque non ci sono problemi e di metterci dove crediamo. Cosi’ in una piccola pista nel verde rigoglioso stoppiamo e andiamo in branda a 2500 metri, con una bella umidita’.

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